Cantine Aperte 2017, il reportage…
Tra racconti di arte, natura, storia e vino
Il verde intenso delle vigne, il sole caldo di una domenica di primavera, gli alberi...
Il verde intenso delle vigne, il sole caldo di una domenica di primavera, gli alberi da ciliegio, i vini, il sapore dell’arte nelle sue diverse forme, l’odore del legno, il valore del tempo, e la forza delle radici. Cantine Aperte 2017 è stato tutto questo, assieme ai sorrisi, al calore e allo stupore di chi ha condiviso questa giornata con noi!
Fin dalla prime ore del mattino abbiamo accolto un pubblico davvero trasversale accomunato dalla passione per il vino e dalla curiosità di conoscere storie di cantine e di viticoltori. L’organizzazione è stata perfetta. Ciascuno con il proprio calice in mano iniziava il tour della Cantina per poi arrivare all’Enomuseo. Un percorso guidato per scoprire le origini, la storia e il lavoro della famiglia Tessari, per immergersi tra i meccanismi della vinificazione e i racconti della vendemmia, e poi esplorare la Bottaia dove avviene l’affinamento dei vini. Infine la visita all’Enomuseo, dove gli attrezzi di un tempo raccontano come si faceva il vino una volta e dove rivive la casa storica dei Tessari ...e poi, a bordo di un trenino, passando per Costalunga, Brognoligo fino alle Rugate, dove quella casa esiste realmente e dove tutto ha avuto inizio. Con Michele Tessari a fare da preziosa guida. Proprio alle Rugate ci sono le vigne storiche dell’azienda, vigne che hanno 60 anni, e che danno vita al pluripremiato Monte Fiorentine.
Nel frattempo, nel chiostro, è stata ricreata un’atmosfera di altri tempi dove protagonisti sono i mestieri di una volta: c’è una giovane ragazza che studia ad Ortisei e lavora il legno realizzando sculture armoniose, e poi una signora che sa spiegarci con passione e precisione come tingere i tessuti con le spezie, in modo naturale. Ci sono i bimbi che si dilettano con i mestieri di una volta, dal lancio dei polli in poi. E i cattura sogni, tra leggende e storie del passato. Gli amanuensi scrivono con una grazia quasi anacronistica. E una giovane donna lavora con cura la cera per fare le candele classiche. I Madonnari, avvolti in una dimensione quasi astratta, disegnano instancabilmente utilizzando gessetti colorati e danno forma e vita a posti e persone. Sfumano e regalano intensità e profondità agli sguardi delle Donne della famiglia Tessari e poi rappresentano il chiostro in festa.
I vini in degustazione sono una rappresentazione importante della collezione Ca’ Rugate e sono stati scelti in abbinamento ai piatti locali. Il dolce viene da Desenzano, è un gelato artigianale con una ricetta particolare, perché il gusto ha il sapore del Recioto, con La Perlara e L’Eremita. Una vera e propria esperienza sensoriale.
Se avete voglia di rivivere questa giornata, sfogliate il nostro reportage fotografico realizzato da Lorenzo Bianchini…
Grazie ancora per la vostra partecipazione.