Debutta il primo Vermouth di Amarone della Valpolicella
"per essere unici, bisogna essere diversi" Coco Chanel
Come tutte le grandi storie, la genesi parte da un’ispirazione, un sogno, un obiettivo...
Come tutte le grandi storie, la genesi parte da un’ispirazione, un sogno, un obiettivo e qualche volta da una coincidenza temporale.
Era da tempo che approfondivo con curiosità e passione la storia di Don Luigi Zocca, detto il prete da Sprea, un piccolo paese nell’Alta Val d’Alpone in provincia di Verona dove, tra il XIX e il XX secolo, diede vita e anima ad un orto botanico destinato ad entrare nella storia erboristica regionale e nazionale.
Questa storia mi ha affascinato al punto che, nell’area delle Rugate, a Monteforte d’Alpone, ho iniziato una serie di sperimentazioni inerenti la coltivazione di molte erbe officinali.
Nel frattempo assistevo alla riscoperta planetaria del Vermouth, dove la narrazione della ricerca erboristica costituisce l’anima del racconto e il vero tratto distintivo e caratteriale.
La somma di questi sentimenti mi ha portato, con alcune prove empiriche iniziate anni addietro, ad affrontare la sfida della creazione di un Vermouth diverso, fuori dall’ordinario.
Per un progetto ambizioso servono “ingredienti” ambiziosi.
Innanzitutto il vino, che rappresenta il motore di tutti i Vermouth e qui la scelta è stata quella di privilegiare l’eccellenza del territorio e cimentarsi con il primo Vermouth concepito con il vino Amarone della Valpolicella.
Contestualmente era necessario individuare il maestro erborista, e in questo caso il pensiero è corso immediatamente a Piero Cane, enologo e maestro erborista dotato di esperienza e talento unici nel settore.
Insieme abbiamo compiuto molti esperimenti prima di giungere ad una ricetta di 46 botaniche, in grado di esaltare e connotare un Vermouth diverso, che parla di territorio, storia antica e sensorialità fuori dal coro.
A questo punto della storia non si poteva non domandare ad Annalisa Bollini, l’artista ricamatrice che ha lavorato alla creazione della casa delle Rugate presente nelle etichette, un supporto artistico, sentimentale e visionario che potesse rappresentare un ulteriore elemento di unicità per il nuovo Vermouth di Amarone a firma Ca’ Rugate; l’espressione artistica e sartoriale l’abbiamo poi voluta riproporre sulla confezione cilindrica in via di realizzazione, che accompagnerà ogni singola bottiglia.
Ogni fase e ogni dettaglio, dalla scelta e dalla sperimentazione delle botaniche, alla selezione dell’Amarone della Valpolicella, all’opera d’arte in etichetta, è stata ideata e vissuta come il compimento di un sogno che si avvera, e con il medesimo spirito confido che possiate vivere il piacere di questo nettare unico, dalle molteplici occasioni di consumo: perfetto naturalmente come aperitivo, si rivela in tutta la sua energia come fine pasto o come compagno di meditazione e immaginazione.
Michele Tessari